UN TUFFO NEL PASSATO PER RISCOPRIRE IL PRESENTE

Da C4COMIC

BeccoGiallo si distingue da sempre nel panorama fumettistico italiano per essere una casa editrice sempre attenta al sociale. Con Primavere e Autunni viene confermato il taglio impegnato cercando di indagare e raccontare uno degli aspetti più problematici e controversi del nostro Paese, l’immigrazione. Tuttavia, sebbene a fine volume non si potrà fare a meno di riflettere con maggiore serietà e coscienza sugli attuali sbarchi di clandestini, rifugiati politici e profughi di guerra in Italia, non è questo il motore narrativo del volume.

Annali delle Primavere e degli Autunni è il titolo della più antica cronaca scritta cinese. Si tratta di un testo non unanimemente attribuito a Confucio che copre gli avvenimenti dello stato di Lu nel periodo che va dal 722 a.C. al 481 a.C.; sono anni di importanti sconvolgimenti politici, guerre e invasioni, ma anche incredibilmente floridi per lo sviluppo della filosofia cinese. Basti pensare che taoismo e confucianesimo sono solamente due dei molteplici movimenti che nascono e iniziano a diffondersi nel corso di quei secoli.
In analogia con il fervore sociale, le contraddizioni della guerra e perfino la struttura narrativa degli Annali, Ciaj Rocchi e Matteo Demonte tessono un “racconto induttivo”, che dal particolare della vita di Wu Li Shan (nonno materno di Demonte) finisce con l’approfondire l’aspetto più generale della nascita e della crescita della comunità cinese a Milano.

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