STORIA DI WU: IMMIGRATO CINESE A MILANO NEL 1931

Da D di Repubblica

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1931: Wu Li Shan arriva alla Stazione Centrale di Milano, appena inaugurata, dopo un lungo viaggio per mare, partito da un piccolo villaggio tra le montagne della Cina orientale alla volta dell’ Europa. Ha 26 anni, una valigia piena di chincaglierie da vendere e un indirizzo: via Canonica 72, al tempo parte del “burg di sciugulatt”, borgo degli ortolani, oggi zona nota come Chinatown. La storia di Wu, uno dei primi immigrati cinesi in Italia, è un’epopea leggera a cavallo tra romanzo d’avventura, autobiografia e romanzo storico, perché ripercorre la vita di tre generazioni di cinesi e dell’Italia che “accade” loro accanto. Ma prima di tutto, Primavere e autunni,  è il frutto di una commovente ricerca sulle proprie origini che ha portato Matteo Demonte a ripercorrere la storia del nonno Wu, per scriverla e disegnarla (è un libro a fumetti) cos’ come sua nonna gliel’ha raccontata. Una storia che è anche biografia collettiva dei pionieri che diedero origine alla comunità cinese di Milano. Con partecipazione seguiamo le vicende di Wu… l’aiuto di un compaesano per inaugurare un commercio di cravatte, il matrimonio con un’italiana, la sarta Giulia, per la quale si converte al cattolicesimo, il fascismo italiano che lo trasforma, suo malgrado, nel più importante fornitore di cinturoni per soldati in tempo di guerra… E ancora, il boom degli anni 50, l’architettura della città che cambia mentre i suoi tre figli dai nomi italiani diventano grandi e le lettere (vere) scritte alla famiglia natale mentre la Rivoluzione Maoista è in corso…. Avvincente la storia, essenziale e deciso il tratto, Primavere e autunni è una piacevolissima lettura pubblicata da BeccoGiallo (pp.160, a colori, 18 euro) in uscita il 24 settembre. Eccone un assaggio

 

 

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